- versione: primi leggendari re d'italia
Ferunt Ianum cum magna classe a Graecia in Italiam devenisse et, occupato monte, urbem condidisse eamque ex suo nomine Ianiculum cognominavisse.Iano regnante apud indigenas rudes *****tosque, Saturnus. ex Olympo pulsus, cum in Italiam pervenisset, benigne hospitio exceptus est et apud Ianiculum arcem constituit, quae ex suo nomine Saturnia appellata est.Fama est saturnum primum agrculturam edocuisse ferosque homines ad civilem vitam eduxisse.Post Saturnum Picus regnavit, qui excepit.Aborigines in Italiam advenientes ut sedem stabilem quaererent.Postea Fauno,Pici filio,regnante, in Italiam ab arcadia Evander cum turba gentis suae pervenit et ob singularem eruditionem atque scientiam litterarum brevi tempore in tantam regis familiaritatem venit ut ab eo et agros et montem, quem postea Romani Palatinum dixerunt, acceperit.Narrant Evandrum primum Italicos homines legere et scribere edocuisse.Denique Aeneas,Troia profugus Iovis voluntate,cum in Italiam classem appulisset, societatem cum regi Latino,Fauni filio, fecit eiusque filiam in matrimonium duxit.
trad:
Dicono che Giano sia venuto dalla Grecia in Italia con una grande flotta e, occupato il monte, abbia fondato una città e la abbia chiamata con il suo nome Gianicolo. Sotto il regno di Giano Saturno, cacciato dall'Olimpo, venendo in Italia presso gli indigeni rudi e incolti, venne accolto benevolmente e fondò una rocca presso il Gianicolo che dal suo nome chiamò Saturnia. E' noto che per primo Saturno abbia educato all'agricoltura e che abbia insegnto ai feroci uomini la vita civile. Dopo Saturno regnò Pico, che accolse gli Aborigeni che venivano in Italia per chiedere una fissa dimora. Dopo regnando Fauno, figlio di Pico, Evandro giunse in Italia con la folla della sua gente e per una singolare erudizione e conoscenza delle lettere in breve tempo venne in così tanta familiarità del re che da quello ricevette campi e il monte che dopo i romani chiamarono Palatino. Narrano che per primo Evandro abbia insegnato a leggere e scrivere agli uomini. Infine Enea, fuggito da Troia per volontà di Giove, essendo approdato in Italia con la flotta, si alleò con il re Latino, figlio di Fauno, e condusse in matrimonio sua figlia.
trad:
Dicono che un giureconsulto sia sia alzato per tentare con una insidiosa questione Gesù e che abbia deto: Maestro,desidero avere una vita eterna: è necessario dunque che faccia cosa illustri e esimie? Dicono che il Signore abbia detto con voce sommessa: leggi ciò che è scritto nella legge e avrai risposta. Quello rispondendo disse: leggo che è necessairio che io ami il mio signore da tutto il mio cuore, da tutta la mia anima, da tutte le mie forze, da tutta la mia mente. Inotre mi conviene amare il prossimo mio come me stesso. E' noto che Gesù abbia detto a quello: hai risposto giustamente, fai questo e vivrai in eterno. Sappiamo che quello tuttavia, desiderando giustificare se stesso abbia detto a Gesù: chi è il mio prossimo? E' noto che il Signore con animo sereno abbia così risposto.
trad:
Dicono che Giano sia venuto dalla Grecia in Italia con una grande flotta e, occupato il monte, abbia fondato una città e la abbia chiamata con il suo nome Gianicolo. Sotto il regno di Giano Saturno, cacciato dall'Olimpo, venendo in Italia presso gli indigeni rudi e incolti, venne accolto benevolmente e fondò una rocca presso il Gianicolo che dal suo nome chiamò Saturnia. E' noto che per primo Saturno abbia educato all'agricoltura e che abbia insegnto ai feroci uomini la vita civile. Dopo Saturno regnò Pico, che accolse gli Aborigeni che venivano in Italia per chiedere una fissa dimora. Dopo regnando Fauno, figlio di Pico, Evandro giunse in Italia con la folla della sua gente e per una singolare erudizione e conoscenza delle lettere in breve tempo venne in così tanta familiarità del re che da quello ricevette campi e il monte che dopo i romani chiamarono Palatino. Narrano che per primo Evandro abbia insegnato a leggere e scrivere agli uomini. Infine Enea, fuggito da Troia per volontà di Giove, essendo approdato in Italia con la flotta, si alleò con il re Latino, figlio di Fauno, e condusse in matrimonio sua figlia.
Versione La parabola del buon samaritano
trad:
Dicono che un giureconsulto sia sia alzato per tentare con una insidiosa questione Gesù e che abbia deto: Maestro,desidero avere una vita eterna: è necessario dunque che faccia cosa illustri e esimie? Dicono che il Signore abbia detto con voce sommessa: leggi ciò che è scritto nella legge e avrai risposta. Quello rispondendo disse: leggo che è necessairio che io ami il mio signore da tutto il mio cuore, da tutta la mia anima, da tutte le mie forze, da tutta la mia mente. Inotre mi conviene amare il prossimo mio come me stesso. E' noto che Gesù abbia detto a quello: hai risposto giustamente, fai questo e vivrai in eterno. Sappiamo che quello tuttavia, desiderando giustificare se stesso abbia detto a Gesù: chi è il mio prossimo? E' noto che il Signore con animo sereno abbia così risposto.